LA FAMIGLIA E I MEDIA @FUORIEXPO

PER UN NUOVO RAPPORTO TRA FAMIGLIA E MEDIA - MISFF @FUORIEXPO

In questo rapporto di forze impari tra famiglia e mass media si può affermare che la famiglia possiede in se stessa una auto-referenza ideale che nessuna istituzione statale o imprenditoriale possiede. Questo le dà una gamma di potenzialità ed una flessibilità vitale che può farla riemergere intatta da ogni bombardamento mediatico. La salute del tessuto sociale dipende dalla qualità della famiglia. Quindi sarebbe dovere delle istituzioni creare un habitat idoneo per essa. Ma l’esperienza ci dice quanto lontana sia questa preoccupazione dalle emergenze della comunità politica, così come è utopico attendersi attenzioni o trasformazioni risolutive da parte dei padroni dei mezzi di comunicazione.


Le famiglie possono, pertanto, avviare autonomamente dei processi di de-colonizzazione dell’immaginario: l’informazione dev’essere decontaminata. Così come è stato possibile produrre alimenti «bio», a priori meno contaminati degli altri, abbiamo bisogno di una sorta di «bio-informazione». 

Quando si comunicano i valori importanti, come la famiglia, dobbiamo fare attenzione al codice simbolico che la sostiene, poiché questa è fatta sì di affetti e contenuti valoriali, ma anche di corporeità e fisicità. L’astratta spiritualizzazione della famiglia è l’equivoco su cui giocano i manipolatori dei media, per farne un luogo simbolico, impalpabile di gratificazioni e di consumi individualistici. 


Nuove Piazze, nuove Tribù, nuove Comunità sono possibili. Ogni Isola con dei nuovi ponti può divenire “Arcipelago”. Questa è una missione per gli uomini liberi e creativi che hanno saputo costruire la propria identità per poterla condividere .


FOR A NEW RELATIONSHIP BETWEEN THE FAMILY AND MEDIA

In this unequal balance of power between the family and mass media one can say that the family owns a self-reference ideal that no State or institution possesses entrepreneurial.This gives a range of potential and vital flexibility that can make it resurface every intact media bombardment. Social health depends on the quality of the family. So it would be the duty of the institutions to create a suitable habitat for it.But experience tells us how far away is this concern by the political community emergencies, as expected attention or utopian decisive transformations by the masters of the media.Families can therefore start decontamination processes independently of the imaginary.                   

As it has been possible to produce food «bio», a priori less contaminated than others, we need a sort of "bio-information '.

To clean the information we need "know-how", and have "own resources" to support and spread, even in smaller areas, new forms of communication not controlled by global groups. New squares, new tribes, new communities are possible. This can be achieved through alternative forms of use of networks such as:-use the media selectively for specific needs, enabling new motivations and skills to a balanced distribution of the time;

-careful not to belittle the symbolic code that supports the family, which is made of suffering and content values, but equally also of corporeality and physicality. Abstract the spiritualization of the family is the misunderstanding on which play media manipulators, to make a symbolic place, intangible rewards and individualistic consumption. "The moral stature of the people grows or shrinks depending on the words they pronounce and messages they choose to listen to" (John Paul II).



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